LOS “BÚNKERS”
ANTIATÓMICOS.
HABLEMOS DE ELLO UN POCO.
EN SUIZA Y EN LAS RICAS Y OPULENTAS NACIONES DEL MUNDO EXISTEN
LOS “BÚNKER” PARA PODER SOBREVIVIR EN CASO DE UN CONFLICTO NUCLEAR.
¡CLARO! QUIEN PUEDA PERMITIRSE ESTA COSTOSA POSIBILIDAD,
TENDRÁ LA FORTUNA DE MORIR COMO UN RATÓN EN LA RATONERA, CON UN LENTO Y UN MÁS
ATROZ FIN.
¡CLARO! LOS QUE NO TIENEN EL “BUNKER” MORIRÁN
INMEDIATAMENTE AL AIRE LIBRE, ESTÉ FRÍO O CALIENTE. SIN NINGUNA DUDA, ESTOS
ÚLTIMOS SERÁN MÁS AFORTUNADOS, PORQUE SE “MARCHARÁN” Y NO DESPUÉS DEL INFIERNO.
DE ELLO HEMOS HABLADO UN POCO.
UN
AMIGO DEL HOMBRE
E.S.
nicolosi, 17 mayo 1986
I «Bunker» antiatomici
Parliamone un po’.
Dopo il panico creato a
Chernobyl è aumentata la richiesta dei rifugi antiatomici, il cui prezzo va da 16
a 70 milioni di Lire.
Sono “bunker’’ blindati in
cui si può sopravvivere in caso di catastrofe atomica. In Svizzera esistono già
città sotterranee che possono ospitare anche 22 mila persone e dentro c’è
tutto: sorgente d’acqua, scuole, ospedali, sale‑giochi, e anche prigioni. In
Italia i rifugi sono pochi: appartengono a privati.
In Svizzera e nelle ricche
ed opulenti nazioni del mondo esistono i “Bunker’’ della sopravvivenza in caso
di un conflitto nucleare. Certo! Chi può permettersi questa costosa possibilità
avrà la fortuna di morire come un topo nella tana, con una lenta e più atroce
fine.
Certo! Quelli che non hanno
il ‘‘Bunker” moriranno subito all’aria, calda o fresca che sia. Questi ultimi,
certissimamente, sarebbero i più fortunati perché partirebbero subito e non
dopo dall’inferno.
Ne abbiamo parlato un po’.
Un Amico dell’uomo
Eugenio Siragusa
Nicolosi, 17 maggio 1986